giovedì 29 marzo 2012

Le Fiabe in classe (rivolto alle Classi 4a-5a)

Le Fiabe in classe (rivolto alle Classi 4a-5a)
Premessa
Le Fiabe raccontate in classe costituiscono un ottimo strumento di lavoro.
Considerando la posizione “privilegiata” del Docente, un adulto significativo, ci riferiamo in questa Scheda Operativa alla maestra o al maestro che racconta la Fiaba all’intera classe.
La Fiaba, si sa, possiede una sua struttura logica. Nel seguirla gli allievi imparano la dialettica dinamica Protagonista-Antagonista-Alleato, le sequenze temporali “del prima” e “del dopo”, le relazioni di causa ed
effetto e altri aspetti che contribuiuscono alla formazione di una coscienza della realtà.
Per sfruttare appieno questa opportunità, offerta dalla Lettura della Fiaba in Classe, è importante che il tempo della Fiaba venga tenuto come un momento a sé separato dall’attività didattica ufficiale e che in alcun
modo l’ascolto venga imposto.
Solo così l’ascolto delle fiabe può raggiungere appieno la sua efficacia.

La scelta delle fiabe
Si consiglia vivamente 1) di non scegliere le favole che finiscono “male” (checché se ne dica il finale consolatorio è necessario alla visione e fruizione ingenua del ragazzo) 2) niente fiabe educativo-punitive: troppo simboliche e lontane nel tempo: il loro messaggio può non essere compreso, necessitano di troppe mediazioni. E’ meglio una sana sgridata, chiara, precisa e puntuale ( non si dimentichi che le forme della
comunicazione sono cambiate) 3) Niente fiabe troppo esotiche: si rischia l’incomprensione del messaggio contenuto in esse (un po’ come ascoltare musica cinese per gli occidentali e viceversa).

Il Lavoro con il Gruppo Classe
Proposta Operativa1)Scelta la fiaba tra quelle meno conosciute, la maestra/maestro incomincia a raccontare presentando i personaggi ed i problemi. Agli allievi viene dato l’incarico di trovare una soluzione, ovvero…il finale. Che dopo la fase “orale”, sarà rielaborato per iscritto.
A questo scopo si consiglia di dividere il Gruppo- Classe in piccoli Gruppi(5 o 6 ragazzi)che dovrebbero a) discutere, scegliere in modo condiviso e scrivere il finale. Per scrivere ci vuole una certa padronanza
linguistica: al docente viene lasciata libera scelta su 1) finale orale condiviso (dal piccolo gruppo) 2) finale scritto condiviso 3) elaborazione di un finale in “fumetto” (testo e immagine). E’ possibile stabilire “Squadre” che presentano diversi finali alla stessa fiaba e sottoporre i finali ad un pubblico ideale di lettori (le altre Classi,
per esempio) che potrebbe scegliere la più gradita.
Proposta Operativa2) Produzione di nuove favole rimescolando i Tre elementi fondamentali che le costituiscono.
Combinazione dei Due Elementi oppure di Tre elementi: si tratta di presentare un Binomio Protagonista/Antagonista (Principe/Strega Giovane ragazza/Orco e così via e lasciare ai gruppi la rielaborazione del materiale.

SCHEMA DEI TRE ELEMENTI
Protagonista: è il buono, il personaggio positivo più rilevante(Principe,Principessa ecc.)
Antagonista: è il “cattivo” quello che crea problemi al protagonista (Strega,Matrigna,Drago, Rivale)
Alleato: è colui o colei che aiuta il Protagonista nell’impresa (Fata, gnomo, oggetto magico animale magico ecc)

ALCUNI CONSIGLI UTILI
Le regole del gioco, perché di questo si tratta, di imparare a scrivere un testo di finzione attraverso un gioco, vanno chiarite fin dall’inizio. Cioè se si tratta di fiabe che l’Adulto comincia ed i ragazzi finiscono, come lavorano i gruppi, quanto dura il lavoro ecc.
Ogni Docente può elaborare strategie diverse per ottenere il massimo coinvolgimento e partecipazione attiva degli allievi: ma deve sempre chiarire le regole e dissipare ogni dubbio.
Si consiglia di evitare la “fuga di notizie” da un Gruppo ad un altro al fine di proteggere l’originalità creativa: in questo modo il Docente può apprendere informazioni sulla dinamica del Gruppo classe (sociologiche) e sul sedimento culturale (antropologiche) su cui poggiano e nascono le
rielaborazioni.
E’ importante che il Docente non suggerisca il finale: l’intervento dell’Adulto deve essere limitato all’aspetto “letterario”: per esempio, il cosiddetto “finale consolatorio”, comune a tutta la letteratura popolare, è una necessità “strutturale” quindi deve essere raggiunto. Così come l’insegnante corregge gli errori di sintassi e di grammatica, dovrà “orientare” il Gruppo a trovare il finale felice (purché sia plausibile) Inoltre, la “Lettura Pubblica” delle fiabe, deve essere eseguita quando tutti i Gruppi hanno finito il proprio lavoro: solo così saranno evitate copiature e contaminazioni.
Orientare, stimolare le soluzioni ai problemi che la fiaba presenta: mai fornire le soluzioni. E’ chiaro che i tempi di rielaborazione variano da individuo a individuo, di gruppo a gruppo: sarà il Docente a stabilire, nell’ambito della propria attività “ufficiale” la durata del “Gioco delle fiabe”. Una esperienza intensa e significativa perché creativa. 
Buon lavoro